Simoni Sara - 2014 - L'innocenza del serpente by Simoni Sara

Simoni Sara - 2014 - L'innocenza del serpente by Simoni Sara

autore:Simoni Sara [Simoni Sara]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Thrillers, Literature & Fiction, Mystery; Thriller & Suspense, Thrillers & Suspense, Suspense, Foreign Languages, Italian, Crime; Thriller & Mystery, Foreign Language Fiction
ISBN: 9788809796423
Google: s8zFAwAAQBAJ
Amazon: B00KW7OQEW
editore: Giunti
pubblicato: 2014-06-09T22:00:00+00:00


3

Serena si guarda riflessa nel vetro della credenza, si aggiusta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e ne riavvia un’altra sulla fronte. «Era una minaccia.»

«Non poteva essere un semplice avvertimento? In buona fede» suggerisce Mia.

«Un po’ brusco, per essere un avvertimento.» Serena appoggia il mento sul dorso della mano. «E poi sei stata tu a dire che l’incidente di tre giorni fa non è stato un incidente.»

L’amica serra la mascella e non risponde.

«Certo che quello che ti sta succedendo è ultra-strano. Non è che potrebbe essere uno scherzo di Guillem per vendicarsi del modo in cui l’hai trattato l’ultima volta che gli hai scritto?»

«Del modo in cui l’ho trattato io? Dovrebbe essere contento che non ho smesso di scrivergli.»

Serena annuisce tra sé. «In effetti sarebbe uno scherzo di cattivo gusto anche per uno come Guillem. Hai raccontato tutto ai carabinieri?»

«Tutto cosa? Questa non era nemmeno una vera e propria minaccia.»

«Di questo vuoi convincerti tu. La realtà è un’altra e lo sai.»

«Sere, non è il caso.»

Serena si protende verso di lei attraverso il tavolo. «Anche io sarei stra in ansia se mi fossero capitate tutte ’ste cose e cercherei di convincermi che va tutto come al solito. Ma non è così!»

Le due ora sono così vicine che a Mia arriva il profumo dei capelli dell’amica. Sanno di balsamo alla frutta. Ci deve essere anche qualche goccia di profumo sul suo collo bianco.

«Voglio aspettare a denunciare la telefonata» conclude Mia. «Anche perché so che cosa l’ha causata, e non ho intenzione di farlo più.»

«Guarda che non è un videogioco. Non basta evitare di fare gli errori di prima per non correre rischi.»

«Sono riuscita a entrare nell’account di posta elettronica del mittente delle mail di minaccia ricevute da Alba prima della scomparsa.»

Gli occhi di Serena si spalancano. «Sei una cazzo di hacker! Come hai fatto?»

«Be’, in realtà il merito è di mio fratello. Non so come ci sia riuscito.»

«Speravo conoscessi il modo… che ne so, un programma per hackerare le password!»

«Devi chiedere a Fede! Perché ti interessa?» ammicca Mia.

Serena si ritrae sulla sedia. Un rossore le si diffonde sulle guance. «Ti dicevo del tizio con cui esco, no?»

«Come va con lui?»

«Guarda, è uno sempre incasinato. Non riesco mai a capire quello che pensa. A volte è stra-tenero, altre mi considera appena e mi sembra di dargli fastidio.»

A Mia viene da ridere. «Ed entrare nel suo account e-mail dovrebbe aiutarti?»

«Non so… magari dopo lo capirei di più.»

«Da quanto tempo esci con lui?»

Serena si porta le mani alle labbra e fai i conti sulle dita. «Vediamo, lo conosco da qualche settimana, però non è tanto che usciamo. È qualche giorno. Mmm, siamo usciti sul serio per la prima volta il giorno prima del tuo incidente.»

«Lascialo perdere.»

Serena sbianca d’un botto. «Perché?»

«Se devi farti questi problemi per uno con cui stai da quattro giorni vuol dire che qualcosa non va. Se aspetti, dopo sarà peggio.»

La ragazza evita lo sguardo di Mia. «Se ci fossi stata, quando Federico ci provava, ora non avrei di questi problemi» prova a scherzare.



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